Tiro Istintivo

Si definisce TIRO ISTINTIVO la tecnica di utilizzo e sopratutto di mira normalmente utilizzata con gli ARCHI TRADIZIONALI.

Questa tecnica deriva direttamente dall’uso venatorio e militare che ha accompagnato la lunghissima storia dell’arco ed è, a mio avviso, il modo più bello, naturale, affascinante e divertente, di utilizzare un arco.

Innanzitutto l’arco viene usato spoglio di tutto, persino del rest. La freccia viene appoggiata su un tappetino incollato sulla base della finestra o anche direttamente sul legno. La corda si trattiene con l’indice sopra la cocca e il medio e l’anulare sotto. Si traziona con l’arco e la testa leggermente inclinati e con tutti e due gli occhi aperti. Si aggancia con il dito indice all’angolo della bocca e si sgancia dopo pochi istanti di intensa concentrazione sul bersaglio.
Questa naturale tecnica di tiro oggi internazionalmente definita “Instinctive Shooting” trova conferma nella maggior parte di notizie che ci sono giunte sugli arcieri primitivi.

La parte più affascinante e controversa del Tiro Istintivo è sicuramente la tecnica di mira. Soprattutto chi ha già dimestichezza con altri metodi di tiro riterrà impossibile indirizzare la freccia al centro senza collimare (sovrapporre otticamente) alcun punto dell’arco o della freccia con il bersaglio.

Per i grandi maestri di questa scuola, quali Howard Hill o Fred Bear, la cosa risultava invece assolutamente naturale, parlavano di concentrazione sul centro e definivano l’arco come naturale prolungamento del nostro braccio.

Questi concetti risultano di più difficile comprensione per i neofiti. Nel nostro tiro l’inclinazione dell’ arco e l’aggancio così basso allontanano qualsiasi riferimento dal bersaglio lasciandoci solo un buon campo visivo.
Questo consente al nostro cervello di analizzare, senza che noi ce ne rendiamo conto, lo spazio tridimensionale tra noi ed il bersaglio e di cercare la sensazione che l’asta sia indirizzata correttamente; in quell’attimo la mano si aprirà da sola!
Questa, come tutte le facoltà umane, ha bisogno di esercizio per raffinarsi ma i risultati a cui puo’ portare, col tempo, stupirebbero chiunque. Pensate per esempio a certi campioni di bocce o di tennis, come possono controllare così bene dove la palla andrà a finire?


La più grossa soddisfazione per chi tenta di diffondere questa filosofia sono i bambini. Naturalmente portati a credere senza preconcetti alle favole, ottengono i più strabilianti risultati in poco tempo. Il Tiro Istintivo ha una sua logica applicazione in situazioni di tiro particolari. E’ assurdo pensare di competere con questi archi in gare di tiro Olimpionico, dove si tira fino a 70 metri. Non si può più parlare di tiro istintivo oltre i 40 metri, dove la parabola della freccia diventa tale da non poter più essere subconsciamente concepita e corretta.

La nostra tecnica trova la sua più consona applicazione, e diventa addirittura più vantaggiosa di altre, nel tiro pratico, a distanze sconosciute, situazioni sempre uniche, a bersagli in movimento (piattelli, sagome scorrevoli o palloni rotolanti) o dove si vuole tirare in pochissimo tempo e senza la possibilità di valutare esattamente la distanza del bersaglio. Gare con situazioni di questo tipo vengono organizzate da varie organizzazioni. La miglior espressione della manifestazione dedicata al TIRO ISTINTIVO sono i ROVING.
Gara di tiro ISTINTIVO VENATORIO ideata da Giusi Pesenti ad Alzano Lombardo BG nel 1958.